Il portale Vivit – Vivi italiano è un grande archivio informatico di materiali e strumenti rivolti agli italiani all’estero, in particolare a quelli di seconda e terza generazione. La banca dati multimediale è rappresentativa della lingua e della cultura italiana e vuole diventare un punto di riferimento per chi voglia stabilire un solido contatto culturale a distanza con il nostro paese.
L’archivio digitale, che dai primi di marzo 2015 è consultabile e a disposizione degli interessati, può essere uno strumento molto utile anche per gli insegnanti che operano in Italia, vista la ricchezza delle proposte didattiche sulla nascita e sulla diffusione dell’italiano, sul suo uso quotidiano, sulle strutture portanti del sistema linguistico, sul parlato. Questi materiali, e moltissimi altri reperibili sul sito, potranno fornire molteplici spunti di lavoro agli insegnanti di tutti gli ordini di scuole.
La banca dati mira a superare i limiti spesso segnalati nel materiale didattico e documentario destinato all’estero, nel quale:
- l’insegnamento linguistico non tiene sufficientemente conto del doppio versante contrastivo che si presenta per gli apprendenti di origine italiana: verso la lingua del paese ospitante e verso la tradizione linguistica, propriamente dialettale, di cui erano portatori gli antenati emigranti;
- l’aspetto della motivazione all’apprendimento dell’italiano è scarsamente calibrato sulle specifiche situazioni degli “oriundi”, nei quali possono sussistere resistenze verso tale apprendimento, dovute a connotazioni socioculturali ritenute negative della propria origine;
- manca un collegamento tra la conoscenza dell’italiano, come odierna lingua parlata, e altri orizzonti linguistici (accostamento alle altre lingue neolatine) e culturali (storia della civiltà italiana nel panorama della cultura europea).
Nel VIVIT sono presentate quattro sezioni:
- Lingua
- Didattica dell’italiano
- Letteratura, teatro e arti
- Società e costume
Quella dedicata alla didattica dell’italiano prevede
percorsi didattici e profili descrittivi che mettono in luce gli aspetti più significativi della lingua italiana, della sua storia, delle sue varietà, in collegamento ai più rilevanti fenomeni storici, artistici, di costume. Ma prevede anche l’accesso a
banche dati testuali sull’italiano contemporaneo, in particolare quello radiofonico e televisivo, che rappresenta un primo contatto sistematico con l’italiano parlato attualmente nel nostro paese e un accesso a materiali autentici che possono essere consultati da singoli cultori, ma anche da docenti di italiano all’estero (che spesso trovano difficoltà a reperire materiali di questo tipo consultabili in modo sistematico e analitico per preparare i propri percorsi didattici).
I percorsi reperibili in questa sezione presentano testi che, pur interessanti per il loro contenuto e certamente utili ad approfondire la conoscenza della storia e della cultura italiana nei suoi diversi aspetti, sono stati selezionati soprattutto per le loro caratteristiche linguistiche. Sono infatti stati utilizzati per costruirvi dei percorsi didattici (16 in tutto: 7 di livello B, 5 di livello B+, 4 di livello C) che mirano a rendere accessibili i testi stessi a pubblici differenziati - per età, cultura, conoscenza dell’italiano, interessi - attraverso la presentazione e descrizione di alcune forme e strutture linguistiche ritenute centrali per la loro comprensione. L’obiettivo è quello di migliorare la conoscenza non solo della realtà italiana, ma anche della sua lingua nei suoi molti risvolti: lessicale, morfosintattico, testuale.
Il VIVIT mette a disposizione anche altri materiali e proposte di lettura, dal titolo “8 chiavi per l’italiano” e che affrontano i temi:
- Come è nato l’italiano?
- C’è differenza tra lingua e dialetti?
- Com’è l’italiano di oggi?
- Si scrive come si parla?
- Come è cambiato l’italiano dai tempi di Dante?
- Che lingua usano i mass-media?
- Come si è diffuso l’italiano nel mondo?
- Chi parla e studia l’italiano nel mondo?
Il progetto VIVIT è stato realizzato dall'Accademia della Crusca in collaborazione con CLIEO e MICC (centri di eccellenza dell'Università di Firenze), Università di Modena e Reggio Emilia e Università di Padova e viene finanziato tramite il FIRB (Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base del Ministero dell'Università e della Ricerca).