La recensione. Vita. Storia di una parola

Giuseppe Patota, Vita. Storia di una parola, Apice libri, Firenze 2017


La parola vita, da sola o in combinazione con altri termini, ha diversi significati e sfumature di significato, solitamente raccolti nei dizionari.
Dei più importanti di questi (e di particolari espressioni in cui la parola è presente: da albero della vita a speranza di vita) l’autore ricostruisce l’origine, individua le prime attestazioni in testi scritti riconducibili all’area italiana, dà conto del loro vario atteggiarsi nell’italiano letterario e non letterario.

Ad esempio arco della vita ha una storia davvero non scontata: adoperata da Dante nel Convivio, si è diffusa negli ultimi decenni del Novecento, passando dal significato di movimento concreto di esseri viventi all’uso metaforico in opere italiane e straniere. In particolare, la voce polirematica si è diffusa non solo nella lingua della letteratura ma soprattutto in quella della psicologia, della sociologia, delle scienze dell’educazione della formazione.

Ancora più interessante è la voce polirematica dolce vita, la cui diffusione, come è noto, si deve all’omonimo film di Federico Fellini del 1960
I vocabolari spiegano l’espressione, che ritroviamo, se pur con accezioni diverse in Dante e Iacopone, accentuando, attenuando o addirittura azzerando la valenza negativa.

Alla fine di questa esplorazione, lo studioso propone ai suoi lettori un significato inedito e più ampio di quelli normalmente attribuiti al termine vita, che comprende e contemporaneamente trascende tutti gli altri.
E questo approccio, applicato a espressioni in cui si vuole esaminare una determinata parola, può essere utile nella pratica didattica come esemplificazione per lo studio delle parole e per imparare ad avvicinarsi alla loro storia.