La recensione. Per una didattica della parola. Ascoltare, parlare, leggere e scrivere nella scuola primaria

Raffaella Setti, Cristiana De Sanctis, Roberta Cella (a cura di), Per una didattica della parola. Ascoltare, parlare, leggere e scrivere nella scuola primaria, Franco Cesati Editore, Firenze, 2021


Le curatrici del libro insegnano Linguistica italiana nei corsi di Scienze della Formazione primaria e, tutte insieme, si sono poste il problema di quali conoscenze disciplinari, per arricchire il lessico dei bambini e per avviarli alla riflessione sulla lingua, offrire nei loro corsi disciplinari. La loro esigenza principale, infatti, è individuare temi e argomenti prioritari da presentare ai futuri maestri e maestre, facendo continuamente i conti con ciò che essi devono necessariamente insegnare sulla lingua nella scuola dell’infanzia e primaria. Così si sono chieste, ed hanno chiesto a colleghe più esperte, come presentare gli apporti delle varie branche della linguistica e di tutte le proposte metodologiche e didattiche sperimentate da ricercatori e insegnanti. Da questo confronto sono emersi due obiettivi: proporre ai colleghi dei corsi di Linguistica una riflessione su cosa sia assolutamente necessario apprendere per i futuri maestri e, al contempo, offrire spunti didattici e proposte applicative rivolte alla formazione degli studenti e all’aggiornamento degli insegnanti.

Possiamo allora leggere come Raffaella Setti affronta il tema di fondo, cioè quali contenuti disciplinari presentare e quali tralasciare, mentre in che modo insegnarli è una questione trattata da Angela Chiantera e Maria G. Lo Duca.

Per quanto riguarda il primo aspetto, Raffaella Setti propone di ripartire da quello che gli studenti di Scienze della formazione «conoscono e che danno per assodato e mostrare loro le “eccezioni”, le possibilità ulteriori che la lingua mette a disposizione, le stratificazioni e le sovrapposizioni di varietà e usi, le scelte che ogni parlante intraprende e che talvolta vanno a scalzare regole consolidate; tutte “anomalie” che, tra l’altro, i loro futuri alunni scoveranno e proporranno per saggiare la tenuta delle regole e l’”affidabilità” dei loro insegnanti».

Cristina Lavinio, Rosaria Sardo e Roberta Cella riflettono poi su come imparare a usare la lingua nella creatività, anche infrangendo le regole, sul modello di Gianni Rodari. E proprio a questo proposito, Cristina Lavinio cita il lavoro di un insegnante in cui «Lavorando insieme, con grande curiosità e entusiasmo, i bambini sono diventati rapidamente espertissimi di suffissi e prefissi, di alterati veri e di falsi accrescitivi, diminutivi, vezzeggiativi e dispregiativi su cui ragionare e riflettere, definendoli e predisponendo elenchi ricchi di spunti fantastici e surreali».

Roberta Cella, invece, nel suo capitolo intitolato Nozioni minime di storia della lingua e della grammatica italiana per insegnati di scuola primaria, si augura che dai suoi rapidi lineamenti «si evinca quanto sia complesso il rapporto tra l’italiano consegnato ai libri di grammatica e l’italiano parlato, costituito da un insieme di italiani regionali piuttosto differenziati nella fonetica e nel lessico quotidiano», nella speranza che « i futuri insegnati non incorrano in una visione manichea che interpreta i fatti della lingua alla luce di della rigida opposizione giusto/sbagliato, ma sappiano collocare nella giusta prospettiva le varianti accettabili».

Il libro si conclude con una bibliografia ragionata, a cura di Cristiana De Santis, che è una sintesi particolarmente utile, data la quantità di studi sull’insegnamento della lingua, e che si rivela fondamentale per tutti coloro che vogliono approfondire la preparazione sulla materia o debbano preparare la tesi di laurea nella disciplina.
Tale bibliografia, suddivisa per argomenti, quali Curare le abilità orali, Insegnare oggi a leggere e scrivere, La comprensione del testo, L’esplorazione grammaticale, Alla scoperta del lessico, affronta questi ed altri ambiti elencando gli studi più recenti, fornendo progetti e proposte didattiche, suggerendo letture stimolanti, spunti metodologici e operativi. Efficace, poi, la panoramica della storia della educazione linguistica, la segnalazione di alcuni strumenti aggiornati che orientino i futuri insegnanti e riorientino quelli in servizio e di opere dedicate a una riconsiderazione critica della grammatica dell’italiano, alla luce delle acquisizioni della linguistica moderna.

I temi affrontati e i suggerimenti didattici proposti sono davvero numerosi e assai stimolanti, come abbiamo cercato di mostrare nella breve illustrazione che ne abbiamo fatto, per cui riteniamo che il volume possa risultare di grande interesse sia per gli studenti di Scienze della Formazione primaria che per gli insegnati di scuola dell’infanzia e di scuola primaria.