La recensione. La canzone nell’educazione linguistica. Lingua, (inter)cultura e letteratura

Fabio Caon, La canzone nell’educazione linguistica. Lingua, (inter)cultura e letteratura, UTET Università, Milano, 2023

Da diversi anni le canzoni vengono utilizzate a scuola per sviluppare e potenziare le abilità di base e per approfondire le abilità comunicative integrate, quali commento, riassunto, parafrasi, ecc.. Fabio Caon, già in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, quando era responsabile del laboratorio ITALS dell’Università di Venezia, progettò molte attività basate sulle canzoni, spesso proposte nei corsi di formazione organizzati dall’Accademia della Crusca e accolte dai docenti sempre con entusiasmo e interesse.
In questo volume Caon intende «offrire una nuova prospettiva per l’uso delle canzoni nell’insegnamento delle lingue sia rispetto a quanto la letteratura di riferimento presenta, sia rispetto alle modalità di utilizzo». L’obiettivo è quello di trovare un punto di equilibrio tra le indicazioni scientifiche, che in parte confermano, in parte ridimensionano l’uso della musica e delle canzoni, e i diversi aspetti strategici della linguistica educativa riscontrabili in questa risorsa didattica.
Al riguardo, ci sembra di estremo interesse la proposta di un modello didattico di riferimento con cui si può presentare la canzone in classe, al fine di farla diventare un’attività strutturata di apprendimento significativo, e l’attenzione rivolta, al contempo, al ruolo dell’insegnante.
Alla nuova prospettiva sull’uso della canzone sono dedicati i capitoli 1 e 2, in cui si sottolinea che l’aspetto motivazionale, pur rilevante, non è sempre centrale, come invece quello di considerare la canzone strumento di lingua «autentica» e documento di cultura «autentica».
Nei capitoli 3-7, dopo aver parlato dei contributi delle neuroscienze e della psicopedagogia sui benefici di musica e canzoni, ci si sofferma sulla loro potenzialità nella didattica delle lingue, nell’apprendimento di aspetti culturali e interculturali e anche nell’educazione letteraria.
Ma è nei capitoli 8 e 9 che, a nostro giudizio, si può cogliere l’originalità di questo lavoro: nell’8 si propone un quadro metodologico per l’uso delle canzoni, coerente con un approccio umanistico alla didattica delle lingue, definito a «mediazione sociale», il quale, anche se non esclude momenti trasmissivi, procede preferibilmente per costruzione di conoscenze invece che per trasmissione passiva di informazioni.
Il capitolo 9, invece, individua e analizza in dettaglio alcune criticità nell’uso della canzone in classe, legate alla lingua, agli impliciti culturali e all’uso letterario sottesi; all’esecuzione canora; a fattori motivazionali e a fattori ambientali.
Quindi si suggeriscono alcune indicazioni operative su come didattizzare una canzone, proponendo di suddividere il lavoro in attività prima dell’ascolto, durante l’ascolto, dopo l’ascolto (aggiungendo eventuali attività per approfondire gli aspetti letterari, storici e culturali-interculturali legati ai tempi principali della canzone e delle opere letterarie a essa connesse).
A conclusione, Caon scrive che, se vogliamo presentare, ad esempio, le finalità dell’educazione letteraria con l’obiettivo di focalizzarle sulla canzone, questa «può favorire il dialogo tra gli studenti, in quanto sono spesso competenti in materia (perlomeno nel saper distinguere i generi musicali) e appassionati di un genere piuttosto che di un altro, il che offre al docente l’opportunità di far affinare la capacità di analisi critica delle fonti e di promuovere dei confronti regolati innanzitutto dall’uso delle abilità relazionali».