La recensione. Grammatica valenziale e tipi di testo

Francesco Sabatini, Carmela Camodeca, Grammatica valenziale e tipi di testo, Carocci, Roma, 2022


Nel 2006, presso l’Accademia della Crusca, si tenne il corso di formazione per docenti intitolato Insegnare italiano: modelli per lo studio della lingua e l’analisi dei testi. Fu il primo di una fortunata serie di incontri con gli insegnanti che dura ancora oggi: Francesco Sabatini, allora Presidente dell’Accademia, così scriveva nell’introduzione al cofanetto multimediale contenente tre DVD, con la registrazione delle lezioni, e un CD, con esercizi e materiali didattici:

«in questo ciclo di lezioni sono stati messi in evidenza i vantaggi che produce l’adozione esplicita di modelli esplicativi nella descrizione delle strutture basilari della frase (entità in sé compiuta e riassuntiva dell’organismo della lingua) e nella spiegazione degli usi della punteggiatura nei vari tipi di testo».


Sono passati 16 anni da quando in Accademia si cominciò a parlare di grammatica valenziale davanti a un piccolo gruppo di docenti della Toscana e possiamo affermare che questo modello ne ha fatta di strada, conquistando un numero sempre crescente di insegnanti, che lo hanno adottato con convinzione nelle loro classi. Di più: l’affermarsi progressivo della grammatica valenziale ha contribuito anche a riaccendere un interesse generale per il sistema della lingua che si pone come base utile per configurare i vari tipi di testo.

Il libro di Francesco Sabatini e Carmela Camodeca parte proprio da queste due facce della lingua: sistema e testo, comunemente indicati con i termini di “grammatica” e “comunicazione”. Per studiare i due prodotti linguistici, bisogna servirsi di modelli esplicativi che sono fondati scientificamente: la grammatica valenziale, che serve a descrivere il sistema, e quello della rigidità/elasticità interpretativa, che si basa sul vincolo interpretativo stabilito tra l’emittente e il ricevente, «ricavabile dal tessuto linguistico del messaggio e che può essere di massimo, medio o minimo grado in relazione all’impiego previsto delle nozioni espresse».


L’esposizione delle “due facce” della lingua e l’illustrazione della rigidità/elasticità, con l’aggiunta del grado intermedio della semirigidità, la troviamo nei primi 3 capitoli del libro. Nel capitolo 4 viene trattata la superficie del testo come piano dell’interpretazione, insieme a una mappa dei tipi testuali. Nel capitolo 5 sono individuati i tratti di rigidità ed elasticità, con un’ampia esemplificazione di brani, mentre nel capitolo 6 viene presentata una raccolta di testi sulla base dell’elenco dei tratti.

Riassumendo, Sabatini e Camodeca pongono al centro del loro discorso il modello di tipologia testuale della rigidità/elasticità dei testi: questo si basa sul confronto tra il sistema della lingua, descritto attraverso il modello della grammatica valenziale, e il testo, che è l’oggetto dell’attività comunicativa. Nella descrizione del modello testuale gli autori affermano che ogni testo coincide con la sua veste linguistica: lo dimostrano presentando una serie di tratti linguistici che conferiscono “rigidità o elasticità” ai testi e la illustrano con numerosi esempi.

Riteniamo, insieme agli autori, che

«questo modello bipartito (grammaticale e testuale) possa conferire alla linguistica educativa quel rigore di cui necessita, nel momento in cui mette in atto il processo di insegnamento-apprendimento linguistico […]: proprio per la sua trasversalità tale modello facilita e accelera il naturale confronto con le altre lingue e i dialetti circolanti nella comunità educativa, oltre che le altre lingue curriculari».